Clelia Barbieri 22 anni – Ritratto autentico dal laboratorio la fotografia italiana di via castiglione 370, Bologna.
“Fate, carissimi figli, della vostra vita un esperimento totale della santità; non fermatevi a metà, non contentatevi di compromessi mediocri, siate veramente discepoli del Maestro, veramente membra vive ed operanti della Chiesa di Dio, veramente esaltati ed umili della vostra scelta, fra tutte le più dolce, fra tutte l’ottima per la vita presente e quella futura, la scelta della santità”.
Dall’Omelia di San Paolo VI per la beatificazione di Clelia Barbieri
Casa Natale
Casa Natale di Santa Clelia a “La Villa” località della frazione de Le Budrie di San Giovanni in Persiceto (BO)
Telaio
Dopo la morte del papà, Clelia aiutava mamma Giacinta per guadagnare qualcosa per mantenere la famiglia.
Qui Clelia si è ritirata il 1° maggio 1868 con le prime compagne “per vivere una vita raccolta e fare del Bene”. Prima del loro ingresso era l’abitazione del maestro Geremia Neri, che vi teneva pure la scuola elementare. La denominazione di Casa del Maestro rimane tuttora, perché luogo di incontro “Maestro” nel silenzio della preghiera.
Il I° maggio 1868 Clelia con tre compagne, Orsola Donati, Teodora Baraldi e Violante Garagnani, varcano la soglia della cosiddetta “casa del Maestro dove esperimentano, fin dalla prima sera, la delicata attenzione della provvidenza con i quattro pani, dono della carità paesana.
La figlia del Bracciante e le sue compagne restano quello che sono, dove sono, come sono in un quadro di vita comune. L’esperienza di tre anni nella “casa del maestro” non smentisce nulla del progetto iniziale; se mai ne precisa sempre più la matrice eucaristica, il nesso vitale con Cristo e con la Chiesa, la dedizione ai piccoli, ai poveri, ai malati.
Icona dipinta da suor M.Cristina Ghitti raffigura i vari momenti della vita di Clelia.
L’anno 1869 si apre il trauma dei moti del macinato. Clelia avverte profondamente il monito che sale dalla situazione, il 31 gennaio 1869, mentre si trova in Chiesa, “di domenica” a udire la Santa Messa, è afferrata da quella che lei chiamerà “un’ispirazione granda”.
L'unico autografo, che conserviamo della ragazza delle Budrie, fissa su un foglio di quaderno l’ardente illuminazione del 31 gennaio.
Chiesa Parrocchiale S. Maria Annunziata Le Budrie
Qui Clelia è stata battezzata; ha alimentato la sua fede attraverso la vita sacramentale; ha vissuto le sue esperienze mistiche.
Pala dell’altare
La chiesa Parrocchiale ha nel suo interno una cappella, dedicata a Santa Clelia. La pala dell’altare, Opera di Dante Mazza, raffigurata Clelia che stringe al cuore la lettera allo sposo Gesù.
Pala dell’altare Maggiore (Anonimo del 600)
Il giovedì santo, 25 marzo dello stesso anno, coincide con l’Annunziata, titolare della parrocchia, registra un altro momento carismatico.
Carmela Donati riferisce nel processo Ordinario:
“Il giovedì santo mi ordinò di cercare dodici ragazze di 16-17 anni, le fece sedere e, postasi alla cintura un grembiule, lavò loro i piedi. Quindi si sedette con loro ad una specie di cena, fatta di radicchi e di una bevanda amara con erbe bollite, che somministrò dentro dei bicchieri a forma di calice. Poi, inginocchiatasi sopra una sedia fa due armadi, parlò per quasi mezz’ora della passione del Signore. Nessun predicatore aveva mai parlato cosi..”
Bassorilievo in terracotta di Italo Baldazzi – particolare
Clelia, a ricordo dell’Ultima Cena di Gesù, lava i piedi a dodici ragazze.
(Chiesa di Santa Clelia: Castel San Pietro Terme - Bologna
L’anno 1870 è segnato dalla sofferenza, Clelia muore la sera del 13 luglio 1870, all’ora del vespro, consunta da una tisi fulminante, a soli 23 anni.
Le sue ultime parole sono una profezia che non tarda avverarsi:
“Qui muoio volentieri. Questa camera sarà convertita in Cappella vi sarà celebrata la Santa Messa e voi riceverete la Santa Comunione qui sarete molto consolate dal cielo. Io sarò sempre in mezzo a voi”.
Stanzetta del transito di Clelia barbieri.
Quadro di san Francesco di Paola venerata da Santa Clelia
Immagine cara a Madre Clelia, era nella stanza da letto.
Ciocca dei cappelli di santa Clelia e Crocifisso
Statua di Madonna delle grazie venerata da Santa Clelia
Insieme al memoriale del 31 gennaio si custodiscono presso la casa del Maestro la piccola croce che Clelia portava al Collo, la Filotea, la pratica di amar Gesù Cristo, la catenella penitenziale, il cuore a punte, la ciocca dei cappelli.
Urna contenente le Ossa di s. Clelia, opera Cesarino Vincenzi
Angeli genuflessi di Mauro Mazzali. I due angeli che reggono la mensa, rendono simbolicamente il carisma di Clelia orante ed evangelizzante
Particolare Urna: Clelia catechista
Particolare Urna: Clelia sul letto di morte
Oratorio di San Giuseppe Agonizzante
Qui Clelia, dai 14 anni in poi, svolse il suo ruolo di operaia della dottrina Cristina. L’Urna contenente i resti mortale di Santa Clelia è posta davanti all’altare, consacrato dal card. Giacomo Biffi arcivescovo di Bologna il 23 giungo 1989.
Cappella della casa madre
Casa Madre
Profetizzata da Santa Clelia prima di morire.
Additando un campo d’erba medica “La sorgerà la vostra casa, ma io non ci sarò più. Voi crescerete di numero e vi spanderete per il piano e per il monte a lavorare la vigna del signore”.
Qui le ragazze del Ritiro si trasferirono il 26 ottobre 1879.
La casa è stata costruita, a sue spese, dal benefattore Vincenzo Pedrazzi, lui continuato a sostenere l’opera anche dopo la di Clelia
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