Suore Minime dell'Addolorata

Le nostre origini

1° maggio 1868

Il primo periodo comprende il triennio di fondazione: 1° maggio 1868 - 13 luglio 1870: il Ritiro delle Budrie conosce il momento più forte di contatto con lo Spirito Santo. Una vita intensa, vissuta in fretta, nel presagio che Clelia dovesse presto mancare. C’è un regolamento di vita che scandisce la vita comune, la preghiera e il servizio apostolico, tre cardini su cui si aggira il progetto iniziale della giovane delle Budrie:

“Riuniamoci insieme
per vivere una vita raccolta
e fare del bene”

La prima comunità

Il 1° maggio 1868 Clelia entra nella “Casa del Maestro” con tre compagne, che già erano con lei operaie della dottrina cristiana: Orsola Donati, Teodora Baraldi, Violante Garagnani.

le nostre origini intro

 

TESTIMONIANZE

le nostre origini 002Fin dai primi giorni del loro ingresso la Superiora stabilì un regolato metodo di vita, così per i lavori come per le preghiere che si dovevano recitare quotidianamente e per gli altri esercizi di pietà e di mortificazione”. (Memorie relative all’Istituto di Suor Imelde Becattini).

 “Il metodo di vita seguito fin da principio comprendeva la preghiera innanzitutto con la quale si incominciava la giornata, poi la meditazione, Messa e Comunione Chiesa parrocchiale, il lavoro manuale, necessario anche per il vitto, la scuola aperta inizialmente per le bambine con il lavoro e i primi elementi del leggere e dello scrivere, insegnamento del catechismo.

L’impegno apostolico abbraccia la catechesi, la scuola di cucito per le bambine e le giovani, l’attenzione ai malati e ai casi acuti della parrocchia delle Budrie. Clelia ha un occhio su tutto; ha 20 anni, eppure è un punto di riferimento non solo per le ragazze del Ritiro, ma anche per altre giovani delle Budrie.

Anche la gente delle Budrie fa riferimento a Clelia per un consiglio, per una decisione. Lo dicono i testimoni ai Processi di Beatificazione.

La vita nella “Casa del Maestro” viene caratterizzata da un grande abbandono alla Provvidenza.

Non ci si preoccupa perché si è povere.

Il Ritiro è caratterizzata ancora da un fraterno senso di condivisione nel servizio apostolico. Le ragazze del Ritiro non sono un numero fisso. Diverse vanno e vengono. Nella lavanda dei piedi del Giovedì Santo, Clelia associa le sei del Ritiro ad altre sei che fa chiamare da Carmela Donati. A tutte consegna, in quel gesto di diaconia che parte dall’agape Eucaristica, una missione da svolgere, sull’esempio di Gesù Maestro e Signore.

Clelia sente che la sua vita è breve, ma la vita della famiglia no: “Vi spanderete per il piano e per il monte a lavorare la vigna del Signore … Io non ci sarò più … Vado in Paradiso … Però sarò sempre in mezzo a voi e non vi abbandonerò mai…”

L’anno 1869 Teodora muore di polmonite all’alba del 16 dicembre 1869. Aveva 25 anni.

Orsola e Violante, rimarranno per sostenere la famiglia e tramandare la ricchezza del carisma assorbito nel contatto con Clelia.

 

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Casa del maestro

 

Cappella del transito

Qui muoio contenta. Questa stanza

sarà trasformata in Cappella e vi

sarà celebrata la Santa Messa.

Qui vi radunerete a pregare e

proverete grandi consolazioni”

                   (Clelia Barbieri)

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Ci raccontano le testimonianze ai Processi Canonici che Clelia, nella “Casa del Maestro” abitò sempre in una stanzetta sul pianerottolo q destra, sotto il granaio. 

Due giorni prima di morire pregò con molta Insistenza le compagne di trasportarla nella camera attigua entro la loggia, e, appena fu adagiata sul letto, quasi davanti alla cara immagine di S. Francesco da Paola, disse: “Qui muoio contenta. Questa stanza sarà trasformata in Cappella e vi sarà celebrata la Santa Messa. Qui vi radunerete a pregare e proverete grandi consolazioni”.

La stanzetta del transito diventò un piccolo cenacolo comunitario. Lì le compagne di Madre Clelia si trovavano a pregare mattino, mezzogiorno e sera e, molto spesso anche di notte. Lì sarà celebrata la S. Messa come aveva detto la Fondatrice morente.

 

La casa della profezia

“Là sorgerà la vostra casa, ma io non ci sarò più. Voi crescerete di numero e vi spanderete per il piano e per il monte a lavorare la vigna del Signore. Verrà un giorno che qui alle Budrie, per il Ritiro, accorrerà molta gente, carrozze e cavalli” (Clelia Barbieri)

(Proc. Ord. p. 423)

Intanto la famiglia di Clelia cresce. Le povere e piccole stanze della Casa del Maestro si fanno sempre più anguste … ormai lì non ci stanno più.

Le compagne di Clelia, passate nella “Casa della Profezia”, il 26 ottobre 1879 fi solennemente inaugurata da Sua Eminenza il cardinale Lucido Maria Parocchi arcivescovo di Bologna.

Lo stesso giorno il card. Parocchi, facendo eco alle parole della Madre Clelia, con le quali aveva profetizzato la stessa casa, in quel giorno da lui benedetta, preannuncio la diffusione dell’Istituto dicendo che si sarebbe propagato tutto il mondo.

 

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Casa Madre - Profetizzata da Madre Clelia prima di morire

 

Conferimento del nome

7 Agosto 1878
VISITA PASTORALE A LE BUDRIE

Il Cardinale Lucido Maria Parocchi va, in qualità di Padre e di Pastore, per guidare, sostenere il suo popolo e in particolare per discernere i doni che lo Spirito Santo suscita in quella comunità.

E’ durante questa visita che il Cardinale per una particolare illuminazione dello Spirito, scorge l’umile germe che sta spuntando in questa piccola parrocchia rurale.

Lo  vede

Lo valuta

Lo battezza con un nome che interpreta il disegno del Signore, chiama Minime dell’Addolorata le figlie spirituali di Madre Clelia.


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