Don Gaetano Guidi è una figura inseparabile da Clelia Barbieri e dall’Istituto delle Minime dell’Addolorata che ha sorretto e guidato fino all sua morte avvenuta il 4 aprile 1900. Le stesse memorie di suor Imelde Becattini scrivono di don Guidi: “con tanto amore, operosità e zelo aveva iniziato e favorito con ogni sorta di aiuti il novello Istituto. Egli era riuscito a vederne crescere lo sviluppo anche quando sorda e sleale persecuzione e calunnie di ogni sorta, tentava di sopprimerlo”. Don Guidi era nato a Bologna il 12.01.1822. era stato ordinato sacerdote il 21.09 .1944.
Venne come parroco a Le Budrie il 12.03.1857, dopo la morte di don Giuseppe Setanassi, e vi rimase per tutta la vita. In quello stesso anno 1857, tra i bambini preparò alla prima comunione c’era anche Clelia Barbieri, Ha inizio da questo momento il cammino spirituale che don Guidi e Clelia compiono insieme.
Dice suor Imelde Becattini nelle sue memorie: Il confessore e parroco cominciò a far caso delle sante disposizioni della pia giovinetta e procurò di averne cura speciale, prendendogli che il Signore preparasse quest’anima ad essere uno strumento della Divina Provvidenza e misericordia. E’ lui che si sobbarcava il peso delle grandi contraddizioni e che ottiene il permesso per la fondazione del Ritiro della Provvidenza in un momento in cui gli ordini religiosi vengono soppressi.
Dopo la morte di Clelia continua a guidare la piccola comunità.
Don guidi dirà di Clelia: “E’ un’anima, tutta di Dio, venuta al mondo per fare quello che ha fatto. Io lo posso ben dire”.
Prima di morire, don Guidi si preoccupa che l’Istituto delle Minime abbia un sicuro appoggio. Leggiamo un testimonianza di don Aldo Possenti: “Avvicinandosi intanto il termine della sua vita si confesso… e tutto venne disposto per il Santo viatico. Mentre il Rev.mo don Giovanni Donini prese in mano la sacra particola per dire l’ecce Agnus Dei, ‘infermo con un energico tono di voce, con accento di viva fede e con trasporto di ardente amore disse: oh mio Dio!... Sia dunque vero che voi, sacerdote eterno, vi degnate di visitare e confortare un povero vostro ministro, l’ultimo dei vostri servi, in questa ora estrema del viver mio!... E quasi dimenticando di essere parroco per ricordarsi solo di essere il Fondatore dell’Istituzione delle Minime dell’Addolorata ricordò come questa l’avesse voluta Iddio, come l’avesse guidata Lui cola sua sapienza, difesa con suo braccio onnipotente, conservata con la sua continua provvidenza.
Disse come per questa egli avesse spesa la miglior parte della sua vita e come ancora sarebbe stato disposto a lavorare con rinnovata energia, perché queste figlie avessero cooperato con ardore a dilatare in mezzo al mondo il Regno di Dio, ed avessero santificata la loro vita alla santificazione propria ed alla salute delle anime…
La mattina del 4 aprile 1900, riceve l’Unzione degli infermi da don Donini, e spira dolcemente nel Signore.
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